Carissimi follower,
è da un po’ che non pubblico post nel blog e mi è parso opportuno farmi viva – dato che nell’ultimo articolo che avevo scritto sembrava oramai [quasi] certo che avrei ripreso a scrivere. (E invece no…)
In tutta onestà a volte capita di non essere in grado di esprimere i propri pensieri o più semplicemente di mettere nero su bianco i risultati dello studio e delle ricerche che si fanno per puro diletto e/o per lavoro.
Piuttosto che mettere insieme parole giusto per raccontare qualcosa, ho aspettato pazientemente l’epifania.
L’illuminazione è arrivata oggi all’ora di pranzo.
Stavo chiacchierando con mia sorella e lei ha tirato fuori dal suo cilindro l’etimologia delle parole “dimenticare” e “scordare”.
Credo sia oramai chiara un po’ a tutti la mia particolare propensione (nda: dai, diciamolo, è proprio una fissa!) per il significato etimologico delle parole, per la loro origine, la storia che si cela dietro le metamorfosi del loro uso e la loro percezione. Insomma – in parole povere – per tutto ciò su cui posso imparanoiarmi un po’ e farmi un po’ di domande e avere la scusa per mascherarmi da archeologa o Sherlock Holmes e trovare la cura ai miei mali sfamando la mia curiosità. (E sono ancora in tema col Carnevale!)
La cosa interessante è che le due parole vengono utilizzate in maniera intercambiabile, ma la realtà è un’altra. C’è una sottile, ma importantissima differenza tra “dimenticare” e “scordare”. Infatti, sono sinonimi.
Osserviamo la definizione che ci offre www.etimo.it ⬇
Il primo termine fa riferimento alla mente, mentre il secondo al cuore. Sembra una sciocchezza, ma secondo me la chiave dell’uso di queste due bellissime parole sta proprio nella sede del ricordo.
In fondo si dice “il primo amore non si scorda mai” e non “non si dimentica mai”. Questo perché? Perché possiamo allontanare qualcosa dalla nostra mente, ma non dal cuore. Le emozioni che abbiamo provato restano con noi anche se la mente non le processa immediatamente. La memoria del cuore, invece, processa i pensieri istintivamente e non può scordarli. Per questo a volte bastano un suono o un odore per farci tornare in mente vecchi ricordi che pensavamo di aver dimenticato.
Per ulteriori approfondimenti vi segnalo questi due interessanti articoli:
- Accademia della Crusca >> http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/scordare-dimenticare
- Blog di Repubblica.it >> http://linguista.blogautore.repubblica.it/2012/07/17/dimenticare-o-scordare/
E voi che ne pensate? Scrivetemi pure un commento qui sotto ⬇ e fatemi anche sapere se avete qualche consiglio da darmi in merito a questo primo articolo (in italiano!) dopo molti mesi di assenza (my bad!). Non siate timidi!
A presto,
~Cee
Amélice
Feb 28, 2017 -
Penso che io non uso mai il verbo “scordare”… e a questo punto mi sorge il dubbio: sarà mica un caso? No. Grazie alla tua riflessione su questa sottile differenza tra i due termini, mi viene da pensare che non sia una scelta quella di far uso della dimenticanza in luogo della “scordanza”… e qui mi fermo.
Sì, si può dimenticare.
No, non si può scordare.
Grazie per questo post ❤
Chiara
Feb 28, 2017 -
Ciao Amélice, grazie a te per esserti fermata a leggere il post e aver lasciato il tuo pensiero.
Sono d’accordo con te: “Si può dimenticare. Non si può scordare”. Ciò che passa dal cuore non può andare via. Dimenticare è il verbo che ti permette di continuare a vivere anche se non scordi.
Un abbraccio.